Giovedì 13 marzo 2003-“Catellazzo Post” Pag.2

DENTRO GLI SPOGLIATOI
______di Clerici Gualtiero

CON GRINTA E CON ORGOGLIO

Derelitti e disperati solo una settimana fa, ora i ragazzi di Castellazzo hanno rispolverato le doti che li hanno fatti contraddistinguere nel loro percorso calcistico: la grinta e l ‘orgoglio. E proprio grazie a queste qualità la Thermos, ieri sera, si è facilmente sbarazzata della DeJoint dando prova di efficienza nonché di efficacia. Tutto è filato liscio sin dall’inizio, merito del solito Panello, ma poi la cosa che più fa piacere constatare e come si sia gestito il risultato, con calma ed estrema sicurezza nelle proprie capacità. Come dovrebbe sempre succedere e come due settimane fa non è successo. Intendiamoci, i toni trionfali possono, per qualcuno, essere

eccessivi, ma ci tengo a sottolineare come reduci da una sconfitta atroce per il modo in cui è maturata, la capacità di reazione della squadra sia stata di altissimo livello. Perché probabilmente qualcuno accortosi di non essere imbattibile avrebbe potuto tranquillamente tirare i remi in barca e prendere quello che veniva.Ma tutto ciò non è successo. E poco importa se loro non erano in formazione tipo, noi per compensarli gli abbiamo prestato Allievi, non “pizza e fichi”. Tutto questo per dire che la voglia di rivincita è un qualcosa che si ha o non si ha, non la si può creare dal nulla , al massimo la puoi allenare ma non come faresti per il tuo colpo di testa. E’ difatti molto

più  difficile. E’ chiaro ed evidente che l’atmosfera nel dopo-partita era gioiosa e colma di soddisfazione. Innanzi tutto, ovvio, per la vittoria ma io credo soprattutto per la maniera nella quale è maturata la vittoria. Segnare otto goals e subirne solamente tre è un chiaro sintomo di dominio. Per dirla in senso cestistico, la Thermos ha dominato sotto i tabelloni e più addentro a questo sport sanno benissimo che controllare le plance equivale a controllare il ritmo di gioco. Ed era proprio qui che volevo arrivare, eccola l’altra nota positiva della serata. I ragazzi di Castellazzo hanno giostrato a lor piacimento  il ritmo della partita, alternando

improvvise accelerate a dei momenti di gioco più ragionato. Vorrei evidenziare come la pazienza avuta nei primi minuti di gara abbia pagato: ripetuti scambi per evitare il loro pressing hanno portato i giocatori con la casacca giallo-nera a tu per tu con il portiere avversario in condizione quindi ideale per batterlo. E così è capitato più volte. Vi starete dicendo, tutto bene insomma. In  tutta onestà no. Perché se è vero che da un punto di vista calcistico le prestazione è stata più che buona, non si può altrettanto dire di quella fisica.Mani sui fianchi, volti sconvolti, gente che non corre, ecc. ecc. Ecco dove si può e si deve far meglio. I piedi ci sono il fiato un po’ meno.  

C.G.

DALLA PRIMA

MARTEDI 11/03/2003, alla sera Galimberti incontra casualmente Meroni. I due parlano della possibilità di giocare all’indomani, e il capitano dei giallo-neri non può dire ovviamente cosa accadrà perché nessuno lo sa con esattezza. Meroni leggendo tra le righe di queste parole che molto probabilmente non si gioca, è quasi contento perché fa sapere a Paolo che ha dei malanni di stagione e che quindi preferirebbe non dover giocare. E lì finisce la conversazione. MERCOLEDI 12/03/2003, il giorno dell’ipotetica partita, ore 19:00 circa. Al sottoscritto telefona Allievi dicendo che il campo è prenotato dalle 22:00 alle 23:00 all’Accademia di Quarto, ma che ai nostri avversari mancano due uomini e uno di noi dovrebbe giocare con loro.Faccio sapere ad Alessandro che per quello che mi riguarda si può lo stesso giocare. Così  ci salutiamo.

Ore 21: 00 circa, Pavanello mi fa sapere tramite telefono che si gioca di sicuro e pertanto di portare la “roba”. In seguito vengo a sapere che alla stessa ora è stato anche avvisato Pasqualini. Se sia stato informato anche Meroni degli sviluppi non lo so e non mi viene detto. Per farla breve una volta al campo Marangoni telefona a Galimberti proprio pochi minuti prima che scendessimo in campo. Poco dopo è al centro sportivo in compagnia di Meroni, visibilmente scuro in volto. In sostanza quello che cerco di dire è che indubbiamente si è sbagliato a non informarlo in tempo per giocare, ma ugualmente indubbiamente William ha sbagliato a non chiedere a sua volta dove e quando si sarebbe giocato dal momento che era stato avvisato da Marangoni dalla domenica. Mi rattrista invece il fatto che appena terminata la partita se ne sia andato come un ladro pur di non venire a contatto con  

la sua squadra. Perché proprio in considerazione del fatto che ci conosciamo da moltissimi anni preferirei che certe cose mi venissero dette in faccia e non tramite terzi come purtroppo è accaduto. Si è pure spinto a dire che è pronto a restituire la maglia per lasciare posto a qualcun altro! Francamente un eccesso, e a mio avviso, persino una forzatura drammatica del gesto in se.Per concludere espongo il mio punto di vista anche su il suo utilizzo, come già fatto con il resto della squadra. Finché si tratta di partite amichevoli come quelle di ieri sera, la sua disponibilità ben venga, serve sempre gente in grado di correre. Ma se un giorno, come è più che probabile, si decidesse di giocare un torneo la cui iscrizione prevede lo sborso di denaro, allora a quel punto il suo utilizzo avverrebbe solo per casi disparati e di emergenza. Perché non so come la pensiate voi, ma io gioco solo ed esclusivamente per vincere. Che siate pure voi a decidere.

C.G

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