Martedi' 18 Novembre 2003-“Catellazzo Post” Pag.3

IL PAGELLONE

DATA: 13/11/2003,TENNIS CLUB MAZZINO, Mazzo (Rho).

RISULTATO: S.S.THERMOS vs MERLONS     13-10

CLERICI, voto 6

Determinato come suo solito, ad inizia gara nega in più di un’occasione la via del gol agli avversari, compiendo discrete parate, e facendosi sempre trovare vigile e attento nelle mischie davanti alla sua porta. La pressione però con il trascorrere dei minuti diventa insostenibile e anche le dighe più resistenti alla fine crollano: subisce ben 9 reti, ma sulle quali è difficile operare data l’assenza quasi totale della difesa Thermos. Clerici ha ancora la forza di opporsi in uscita alle folate degli ospiti, di arrabbiarsi, di bestemmiare e prendere a calci la porta, ma sono solo gesti simbolici, che non vengono raccolti. Abbandonerà un decina di minuti prima il campo per forti fitte al torace, non vedendo di fatto la rimonta dei suoi.

 

M.I.A. (Missing In Action.)

DI BELLA, voto 5/6

Cali fisici-atletici a parte, l’ acquisto presentato in Pompa Magna Cristian per ora si è reso protagonista di prove opache ed alterne. In questa gara gli si chiede una maggior responsabilità difensiva che puntualmente non mostra creando gravi scompensi a tutto il pacchetto arretrato  Anche quando è dai suoi piedi che deve nascere qualcosa, Di Bella tiene troppo la sfera con la grave colpa di rendersi prevedibile in primis, e perderla in seconda battuta, generando contropiedi micidiali. Il più delle volte sembra giocare per se stesso, fregandosene dei compagni, davvero inammissibile. Con lui si sperava di avere un degno vice-Galimberti, ma attualmente  siamo lontani anni luce dal quel desiderio nostrano. Che cambi in fretta.

SBUSSOLATO

PASQUALINI, voto 6/7

Il voto a mio avviso non deve illudere, anche Mattia ha disputato una prestazione a tre cilindri. Per la prima volta in questa stagione forse, il nostro Runner ha trovato nell’ avversario diretto un cliente scomodissimo nella corsa, fattore che ha influito non poco sull’esito finale. Infatti i maggiori pericoli per la Thermos sono venuti proprio dal versante di sinistra (quello di Mattia appunto) senza che i giallo-neri potessero porgervi rimedio. Per il resto Pasqualini ha gettato, come suo solito, il cuore oltre l’ostacolo, impegnandosi sino in fondo (oh, se lo facessero tutti…) e dando spazio alla furia agonistica quando la ragione non più valeva. Per concludere ha persino sostituito (a quanto mi dicono) degnamente Clerici. Ok!

DULCIS IN FUNDO

SCOTTI, voto 5½

Non so neanche io spiegarlo come, ma da Giorgio si pretende sempre qualcosa in più. E se questo non fosse possibile? Sarà forse il suo linguaggio del corpo (più da prepensionamento che da grandi palcoscenici) ma a vederlo giocare si ha l’ impressione  di un atleta spento, vuoto, demotivato, come se in campo ci stesse a forza. Difficilmente lo si vede (o sente) imprecare o lamentarsi, accettando di fatto tutto ciò che gli passa il “convento”. Probabilmente mi sbaglio io ma anche l’altra sera non ha dimostrato quanto può fare. Come ultimo dietro non è sempre auspicabile, e come attaccante necessità di maggiore velocità d’ esecuzione e sufficiente cattiveria per sopperire alla lacune tecniche. +Impegno e ce la farà.

CRITICATO

MARANGONI, voto

Da un lottatore ad un altro. Anche Massimo ha cercato di essere aggressivo e posso dire che il suo compito l’ha fatto e riconsegnato firmato. Ennesima doppietta,  e una vena realizzativa ritrovata proprio quando i più lo davano con le gomme sgonfie. Tuttavia non è solo oro ciò che brilla e una sua maggior presenza nella manovra non dispiacerebbe a nessuno. Troppe volte tende a nascondersi dietro la maglie “nemiche” risultando impossibile da raggiungere per i compagni. Invece un giocatore dalle sue limitate capacità per forza di cose deve avare attorno un team che lo supporti e valorizzi. I suoi costanti ed inutili uno contro uno, per di più a testa bassa come i somari, vorrei che fossero solo uno spiacevole ricordo. Chissà…

 

FORMICHIERE

PAVANELLO, voto 7 

Ormai è diventata un’ abitudine, quando la squadra gioca male, lui è il migliore in campo! Scherzi a parte, vista l’assenza di Galimberti, Diego prende in mano le chiavi della Thermos, istruendo i compagni sul da farsi, ma con scarso successo. I suoi “Allievi” (concedetemi il gio oc di parole!) non lo seguono, commettendo errori spesso imbarazzanti e compromettenti. Il nostro fantasista sacrifica la fase offensiva per dar maggior sicurezza alla squadra ma il risultato non cambia. Urla, si sbraita, manda a quel paese chi di dovere (dai!) ma tutto è inutile, calma piatta. Lascia sul terreno di gioco moltissime energie ed in conclusione qualcosa raccoglie: un gol da fuoriclasse, come solo lui può fare. E la vittoria…

CARLITO’S WAY

ALLIEVI, voto  

Ad essere onesti posso dire che la sua prestazione non mi è dispiaciuta, sebbene non sia stato determinate come tante altre volte, ha lottato e combattuto per la causa giallo-nera. L’utilizzo del pallone n° 4, a mio avviso, lo penalizza parecchio, obbligandolo di fatto a rinunciare al tiro da fuori, la sua arma in più, ciononostante ha dialogato bene sia con Pavanello che con Pasqualini, mostrando come questa triplice intesa sia giunta a buoni livelli nel corso dell’anno.  Il suo tallone d’Achille, ed oramai sono mesi che lo ripetiamo, non sono di certo la tecnica o l’agonismo, bensì la resistenza fisica. Troppe volte va in debito d’ ossigeno , passeggiando per il campo e non aiutando la difesa. Tripletta e cartellino timbrato ancora.

PATRIOTTICO

LA SQUADRA, voto

Per me persino questo sostantivo è troppo. Una squadra è composta di ruoli e responsabilità e per ora non vedo ne gli uni ne l’altra. Ognuno su quel rettangolo fa quello che gli pare, a ruota libera, un freestyle insomma, senza seguire consegne o consigli. Davvero un gran bel brutto momento. Ma ciò che fa più rabbia è come certi personaggi siano immuni a tale situazione, e vedono sempre, per ottimismo o menefreghismo, il bicchiere mezzo pieno. Però finché ci si nasconde dietro ad un dito non credo si possa andare tanto lontano. Poi quando si parla di torneo tutti si fanno seri e coscienziosi, ma nessuno affronta la vera e unica questione: così come siamo strutturati  non siamo competitivi a certi livelli. Punto.

QUEI BRAVI RAGAZZI

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